Il Nobel per la Pace all'UE. Perché io sono d'accordo, felice ed orgogliosa.

Io in Europa sono nata e cresciuta. Ma non nell'Europa fisica che studiava a scuola anche mia nonna. Nell'Europa politica, nell'Europa VERA.

Sono cresciuta da cittadina Europea. Orgogliosa di fare parte di una grandissima comunità nata sulle ceneri della guerra perché di guerra, in Europa, non se ne sentisse più parlare.
Tutti sappiamo a cosa ha portato la fine della prima guerra mondiale. Pagamenti di debiti di guerra pesantissimi ai vinti (Germania), condizioni tremende inflitte semplicemente per umiliare il perdente e ridurlo a cosa insignificante. Solo che poi le cose non sempre vanno come si era immaginato. Sotto quelle macerie c'erano tizzoni ardenti, alimentati dalla benzina delle rivendicazioni. E così ecco che il partito nazionalsocialista ha avuto terreno fertile, nella crisi e nel malcontento generato dal Trattato di Versailles. (in fondo i venti estremisti stanno soffiando anche ora, come sempre nel malcontento).

Dopo quegli errori, e nonostante gli orrori del nazismo, in Europa (e nel mondo) si è deciso di affrontare diversamente la fine della guerra. Si è deciso di punire gli esecutori, ma non il popolo (che di fatto era ed è anch'esso vittima di un governo folle). In Europa, in particolare si è cercato di rendere impossibile un'altra guerra europea. E per farlo si dovevano  mettere insieme governi ed economie. E' da questa visione che nasce quella che oggi è l'Europa. Nasce prima la CECA (Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio), che poi a Messina è diventata CEE poi CE e ora UE. Da allora, da quei primi sei Paesi (BeNeLux, Francia, Germania e Italia) se ne sono aggiunte di stelle. L'Europa ha avuto momenti di forte crisi, di stallo e di grande impulso. Sempre grazie a grandi uomini (e ovviamente donne), a grandi visioni. Gli impulsi maggiori sono arrivati dopo periodi di grande crisi.

Il Nobel di oggi credo sia proprio un tentativo di dare impulso all'Europa. Un'Europa che ora più che mai deve prescindere dagli interessi nazionali per appropriarsi una volta e per tutte della vera forza POLITICA che solo delle elezioni EUROPEE per davvero possono dare. I Governi nazionali devono cedere il passo. Ormai, nel mondo, non contano più gli interessi tedeschi, italiani, francesi. Contano gli interessi di tutti, insieme. Tutti insieme, L'EUROPA, siamo forti e possiamo davvero uscire da questo momento di crisi. Ma dobbiamo liberarci dai fardelli del nazionalismo, dobbiamo guardare oltre noi. Oltre l'oggi. Dobbiamo guardare a domani, dopo domani.. a fra 100 anni. E sempre chiederci, cosa sarebbe il New Jersey, la California, il New England senza gli U.S.A.??? Risposta semplice, NIENTE. L'Unione è l'unica risposta. C'è stato chi, 60 anni fa, l'aveva già capito. C'è stato chi ci ha indicato la strada e ha messo in modo il meccanismo. Ora il testimone tocca a noi. Non dobbiamo buttarlo via. Non dobbiamo credere che l'Europa sia solo l'Euro, sia solo la BCE e i patti di stabilità. L'Europa è una visione. Se fosse davvero lo Stato che i padri fondatori sognavano oggi la crisi non ci sarebbe neanche. Oggi non ci sarebbero Stati che si ergono sopra ad altri, semplicemente perché saremmo un unico Stato. E tutti si lavorerebbe INSIEME. 

Un grazie, sentito, a quelli che sono i miei padri:
- K. Adenauer: un tedesco il cui unico scopo era la riconciliazione con la Francia, il trattato di amicizia siglato da lui e da De Gaull è uno dei capi saldi dell'Europa!
- J. Monnet: dedicò sé stesso alla causa dell'unificazione europea!
- R. Schuman: l'architetto del progetto europeo. Il piano Schuman è il simbolo della nascita dell'UE
- P.H. Spaak: Belga fu una figura chiave per la formualazione del trattato di Roma
- A. de Gasperi: preparò la strada per il futuro del proprio Paese e dell'Europa stessa
- A. Spinelli: Federalista convinto, vera ispirazione per chi sogna una reale Europa politica
- J. Beyeen: diede nuovo impulso alla nascita del mercato comune negli anni '50
- J. Bech: lussemburghese, fu proprio un suo memorandum a portare alla Conferenza di Messina
- W. Churchill: lui voleva davvero gli STATI UNITI D'EUROPA
- W. Hallstein: Presidente della Commissione Europea. Diede nuova linfa e fece fare grandi passi all'unificazione
- S. Mansholt: da agricoltore era convinto della necessità dell'Europa di diventare autosufficiente. Promosse passi avanti significativi della PAC

A loro, a tutti loro, va il mio GRAZIE sincero.

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