The fog


Il lavoro che stenta a riprendere non aiuta certo la ripresa del ritmo di vita pre – vacanza… E la mente lasciata libera si sfoga in pensieri senza logica e filo conduttore.


Ho letto un articolo sulle “nuove” abitudini dei giovani circa il modo di vivere i bar, nell’articolo si dice che oggi i giovani vivono molto il fuori dei bar e non più IL BAR al suo interno, diminuendo così anche il rapporto col barista, un tempo punto di riferimento.
Vero, in parte. Dipende, a mio parere, dal tipo di bar. I bar di una volta, dove si va a bere una birra e non a fare l’happy hour vengono ancora vissuti come un tempo e il rapporto col barista ha ancora la centralità di un tempo. Sicuramente si sta più fuori, ma normalmente lo si fa per fumarsi la sigaretta, cosa che un tempo si poteva fare dentro. Per il resto è vero, i giovani stanno iniziando anche in Italia a prendersi gli spazi esterni, a vivere fuori anche il bar e dove non ci sono sedie e tavolini si improvvisa… Ma se si va all’estero l’idea di stare fuori a fare due chiacchiere con gli amici è normale, per tutte le fasce d’età. E non solo in un bar, in qualsiasi luogo. Il problema è che in Italia, e a Milano in particolare, stanno eliminando tutte le possibilità di vivere l’esterno “gratis” e quindi ci si ritrova vicino a un bar, che magari qualche sedia c’è, e si sta lì a cazzeggio… Panchine ormai non ce ne sono quasi più…

Poi leggo gli articoli riguardanti la pensione… E anche lì la mia mente inizia a elaborare pensieri sul futuro. So che probabilmente la pensione non la vedrò mai, o se la vedrò sarà talmente ridicola che se non ci avrò pensato da sola non riuscirò a mettere insieme il pranzo con la cena. Ma mi chiedo anche come posso pensarci da sola prendendo 1.000€ al mese, come faccio a metter via qualcosa????















Poi faccio pensieri più positivi, per fortuna… Ma sempre limitati nel tempo. Penso a stasera, quando ritroverò gli amici di tutto l’anno e si parlerà delle vacanze, delle esperienze, si darà un’occhiata alle foto… E si passerà una bella serata senza troppi problemi.

Ecco, i pensieri positivi dei trentenni di oggi riguardano sempre il presente, o l’immediato futuro. Appena si sposta lo sguardo un po’ più in là una fitta nebbia si addensa davanti agli occhi e allora lo sguardo tende a tornare all’oggi. Di fatto siamo una generazione a cui è stato tolto il piacere di pensare al futuro, di fare progetti e di vivere, in parte, di sogni che si possono realizzare. E così è difficile poi pensare seriamente a una famiglia, a costruire qualcosa. La base per costruire delle cose è avere sensazioni positive riguardo al futuro. È potersi concedere il lusso di programmare spese ed eventi senza la paura che non si riusciranno a sostenere…

Sì, i pensieri positivi, in questi giorni, durano poco. Un battito di ciglia… Però sono preziosi e me li tengo stretti. Ho deciso che devo cambiare la mia testa, in parte, e programmare la mia vita a piccoli passi, step by step. Per ora penso a stasera. Domani vedrò. 

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