#UnMesetraleRighe maggio 2023 - pochi ma buoni

 Può esserci qualcosa di vero nell’idea che è necessario andare in mille pezzi per potersi rinnovare, ma il rinnovamento non deve consistere in una sfilza di riconciliazioni


(I Melrose - E. St. Aubyn)


Libri letti

9

Voto medio

3,67



Titolo

Autore

Tempo lettura (gg)

VOTO

La parola alla difesa

Agatha Christie

1

3

Jonathan Strange & il signor Norrel

Susanna Clarke

14

4

I Melrose

Edward St Aubyn

26

2

Parole d'altro genere

Vera Gheno

22

4

Atlas. La storia di Pa' Salt

Lucinda Riley

4

3

Jane Eyre

Charlotte Bronte

21

5

Queer City (Londra, un'altra storia)

Peter Ackroyd

11

4

Barbizon Hotel

Paulina Bren

7

4

Rapaci

Giovanni Pizzigoni

13

4



TOP del mese


Jonathan Strange e il signor Norrell (S. Clarke): Siamo nell’Inghilterra (e nell’Europa) dell’800, la magia sta scomparendo perché non c’è quasi più nessuno che la pratica. Ma a questo, a breve, si porrà rimedio (o forse no). 

Questa semplice trama prende vie inaspettate e parecchio intrecciate e si arricchisce di note a piè pagina. Il tutto è condito da una scrittura raffinata che riesce a restituire la complessità dei personaggi e impreziosisce il romanzo con un tono sarcastico che rende tutto molto piacevole.  


Parole d’altro genere (V. Gheno - a cura di): un bellissimo esperimento e una scusa per parlare di donne, scrittrici e non, che hanno prodotto cose interessanti ma di cui si parla sempre troppo poco. Ogni capitolo è un lemma, con tanto di definizione e di breve introduzione di Gheno che ha poi selezionato alcuni brani di donne nella storia, uno per ogni lemma. Godibilissimo. 


Atlas. La storia di Pa’ Salt (L. Riley - H. Whittaker): non è un capolavoro ma è bello essere riuscita comunque ad arrivare alla fine della storia e aver tirato tutti i fili. Sono stata felice di salutare le sorelle, vederle intraprendere con piena consapevolezza il loro nuovo viaggio e scoprire cosa si nascondeva dietro la mitica figura di Pa’ Salt! 


Queer City (Londra, un’altra storia)
(P. Akroyd): Akroyd scrive un libro su Londra, io lo devo leggere. E grazie a questo saggio ho ripercorso le strade di Londra nel tempo, dai celti ai giorni nostri, seguendo la storia delle comunità queer (e del carattere queer intrinseco della città). Un viaggio interessante, ricco di cose che non sapevo che mi ha aperto a una nuova prospettiva. 


Barbizon Hotel (P. Bren): e da Londra sono poi passata alla storia dell’ultimo secolo (quasi) di New York attraverso gli occhi del Barbizon Hotel, un residence hotel per sole donne che ha visto passare una gran parte del bel mondo e dell’intelligentia americana del ‘900 (da Joan Didion a Sylvia Plat, da Grace Kelly a modelle più o meno note). Uno scrigno, una prigione dorata, una gabbia che ha però permesso a tante di emanciparsi, di vivere per qualche tempo l’indipendenza appieno. Si scopre molto della storia del costume e della cultura pop americana del ‘900. 


Rapaci (G. Pizzigoni): un thriller distopico costruito partendo dall’idea che le dittature in Europa hanno vinto e l’ordine mondiale è un po’ diverso da come lo stiamo vivendo noi oggi. Siamo a metà degli anni ‘80 e finalmente pare aprirsi uno spiraglio che però si rivela, per l’Italia, più una trappola. Tra corruzione delle forze armate, tensioni sociali ed etniche e personaggi ben costruiti, la trama si dipana scoprendo gli intrecci. Interessante.  



#MattoniInglesi - gruppo di lettura di Ilenia Zodiaco


Jane Eyre ha davvero bisogno di una mia disamina? Non credo. Questa per me è la terza rilettura, la sto facendo in inglese nella bellissima edizione Penguin.

In questa rilettura sto cercando di concentrarmi soprattutto sul personaggio di Jane e devo dire che non la ricordavo così combattiva, così moderna: una donna che ricerca l’indipendenza e che ne fa un valore, che non vuole essere mantenuta, che pretende di essere amata per quello che è e che non è disposta a scendere a patti con questo amore ad ogni costo. Eyre è disposta (e di fatto rinuncia) a tutto per restare fedele ai suoi principi, a sé stessa. Una personaggia interessante e molto più complessa di come la ricordavo. 

Rochester a tratti mi ha ricordato Mr Collins, in questo suo voler fare di Jane ciò che per lui è “una donna/una moglie”, a tratti l’ho visto come il classico uomo alpha che vuole accanto una donna che crede malleabile a suo piacimento. Vede Jane come un piccolo pulcino che penderà dalle sue labbra (per poi scoprire che così non è). Credo che alla fine si penta di molte cose, che capisca i suoi errori, ciò non toglie che è, per me, un personaggio tossico.    



FLOP del mese

I Melrose (E. St Aubyn): Una nota positiva questo libro ce l’ha, i personagg* odios*! Tutt*! Tolto questo non ho trovato altri punti di interesse, mi sono annoiata molto e ho fatto fatica con il secondo volume incentrato tutto sui problemi di dipendenza da eroina e cocaina di Patrick (ma quello, mi rendo conto, è un problema mio).   





Il libro preferito del mese


PAROLE D’ALTRO GENERE


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