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Siamo a metà anno ed è tempo di fare bilanci sulle letture, aiuta a rendersi conto di cosa ci piace, cosa no e cosa potremmo esplorare di più. Aiuta sia per affermare la propria comfort zone (che sapete io amo molto e coltivo parecchio) sia per scardinarla provando cose nuove e mettendosi alla prova in differenti ambiti letterari. 

Le domande sono molte, come sempre: non è una gara, non ci sono classifiche e ognuno ha i suoi modi i suoi tempi e le sue preferenze di lettura. Iniziamo! 

Quanti libri hai letto tra gennaio e giugno? 66. L'anno scorso erano 71 e cosa è cambiato? Ho scoperto i podcast e iniziato ad ascoltare più quelli degli audiolibri: nel 2022 erano 24, oggi siamo a 21 considerando però che 6 sono la saga di Blackwater (che insieme fanno, forse, un libro). 

Miglior libro di narrativa letto 11 sono i libri di narrativa a cui ho dato 5 stelle (su 38 letti), sono tutti libri che a distanza di molti mesi mi restano impressi nella memoria e a cui torno. Di questi la palma di migliore voglio darla a Guida il tuo carro sulle ossa dei morti (O. Tokarczuk) per l'originalità della narrazione e la bellezza della lingua, d'altra parte non si è Nobel per la letteratura per niente. 

Miglior saggio letto ben 12 libri di non fiction su 22 totali si sono meritati 5 stelle, indice che in generale li scelgo bene e che mi appassionano. Le tematiche sono le più diverse, viaggi, biografie, analisi storiche o sociali, insomma chi più ne ha più ne metta. Quello che senz'altro posso dire dopo queste letture è che grazie a loro ho eliminato qualche bias culturale, sradicato qualche certezza nata dal privilegio in cui ho vissuto (da bianca - cisgender - occidentale) e ho ampliato il mio sguardo. Torno spesso ad alcuni temi come ad esempio alla necessità del sistema carcerario e alla possibilità di abolirlo che presuppone un totale cambio di società come ben spiega Angela Carter in Aboliamo le prigioni? Rifletto sul concetto di muro ieri e oggi e di come sia cambiato, prima quasi condizione sine qua non per l'apertura verso gli altri, oggi chiusura dal mondo esterno per proteggere il nostro piccolo cortile privilegiato e questo lo devo a Muri (D. Frye). Ma il saggio che voglio premiare è V13 (E. Carrère), quello che ho imparato è che il bene è più interessante del male e che l'importante è cercare di comprendere. Ho capito che le radici dell'odio stanno più in una qualche forma di odio verso sé stessi, sradicati, senza posto nel mondo e per ciò più facilmente manipolabili. Ho capito che la giustizia deve sempre prevalere sulla vendetta, perché solo così si può davvero voltare pagina come fa Nadja. 


Miglior classico letto
 3 classici su 5 si sono meritati il massimo dei voti e due sono riletture (l'ennesima di Orgoglio e Pregiudizio e la terza (?) di Jane Eyre). Voglio quindi premiare la novità, David Copperfield (C. Dickens). Un libro letto perché dall'anno scorso ho iniziato ad apprezzare Dickens e dopo Grandi Speranza, letto per il book club #Mattoniinglesi di Ilenia Zodiaco, volevo ancora Dickens! E poi cita più volte Great Yarmouth, dove capiterò quest'estate! Dickens è meraviglioso nel creare prototipi umani che descrivono perfettamente chi siamo senza risultare troppo macchiettistici. Riesce ad andare in profondità nei pensieri, a creare intrecci e colpi di scena, dei quadri complessi che però non risultano mai pesanti grazie alla sua ironia.  

Delusione più grande Blackwater 1-6 (M. McDowell) avevo grandi aspettative di un bell'horror noir, tinte gotiche e un'ambientazione super interessante (sia per luogo sia per tempo). Invece solo moltissima noia, un horror che non lo è davvero, un gotico appena accennato e una trama che non porta da nessuna parte con avvenimenti in alcuni casi importanti che passano lisci senza scombussolare nulla. Per me resta un grande boh, un'ottima operazione commerciale ma mi sarei sentita presa in giro se avessi dovuto spendere 60 Euro per acquistare tutti e 6 i volumi (grazie Storytel).

Sorpresa più grande sarò banale perché ormai è un capolavoro affermato ma devo dire Ferrovie del Messico (G. M. Griffi) perché all'inizio parti e ti viene solo da pensare "ma cosa ca*** sto leggendo??", poi capisci il meccanismo e urli al capolavoro, ti sorprendi, ridi, piangi e ti commuovi (e soffri di mal di denti) con il protagonista. L'uso che Griffi fa della lingua è magistrale, diventa materia viva nelle sue mani, quasi una canzone in alcuni tratti. Una bellissima scoperta! 

Nuovo (per te) autore preferito ho dato voti da 4 a 5 a 19 libri di narrativa, di questi ben 12 sono di autori che non avevo mai letto: quindi benissimo (24 su 40 sul complessivo)! perché leggere nuovi autori permette di conoscere nuovi punti di vista, nuovi modi di usare la lingua e amplia lo sguardo. Tra questi però ce ne sono due che potrebbero diventare le miei ossessioni: Olga Tokarczuk e i Wu Ming. Voglio premiare i Wu Ming perché Olga ha già preso un premio (il più ambito, miglior libro di narrativa di questo semestre). Ho amato moltissimo Proletkult e questa commistione tra più generi, oltre alla figura affascinante di Bogdanov.  

Nuova uscita che non hai ancora letto ma vorresti L'assassino è tra le righe (J. Hallett) un thriller inglese particolare per forma (si deve arrivare al dunque tramite frammenti, scritti, foglietti, mail) e con ambientazione che non può non piacermi (paesino inglese, comunità teatrale). Ha tutto per farne il libro dell'estate, e infatti l'ho preso e a breve lo leggerò! 

Nuova uscita annunciata che aspetti di più Nona la nona perché voglio tornare a non capire nulla leggendo un bel fantasy fatto di necromanti - zombie e viaggi interplanetari. 

Nuovo personaggio preferito Emma! Perché una personaggia così odiosa ma che vorresti abbracciare per le volte che se la sente tantissimo e in realtà non ci capisce nulla, non si può non amarla. Perché l'odio e l'amore sono due sentimenti molto vicini, alla fine (specie nella finzione). Preferisco di gran lunga libri con personaggi che detesto (e che poi mi restano in mente). 

Un libro che ti ha fatto piangere non si può non piangere leggendo Ogni mattina a Jenin (S. Abulhawa) libro struggente che racconta le vicende del popolo palestinese dal '48, un popolo senza terra, sradicato (è un po' la parola di questi sei mesi) e abusato in ogni modo e abbandonato dalla comunità internazionale (che ha contribuito a creare le condizioni dello sradicamento). Un libro che consiglio a tutt*! 


Un libro che ti ha fatto felice Arresti domiciliari: diari della pandemi (A. Bennett).
E perché un libro sulla pandemia dovrebbe rendermi felice? Beh, intanto perché ogni nuova uscita di Bennett mi rende felice ma soprattutto perché credo ci sia bisogno di affrontare il tema del lockdown, analizzarlo, ripensare agli effetti, elaborarlo. E solo i grandi pensatori possono farlo, facendoci sentire meno soli in quello che abbiamo vissuto. Spero molt* più autor* prendano l'esempio e si sforzino di raccontarci qualcosa di quel momento. 

Un libro che ti ha fatto arrabbiare Melancolia di classe - Manifesto per la working class (C. Cruz) da quanto l'ho letto mi capita di ripensare all'appartenenza di classe e a come il capitalismo ci abbia tolto anche quella, per farci sentire più soli e isolati (quindi meno disposti a lottare). Perché sradicare (eco che torna ancora) le persone le rende più vulnerabili e più ricettive alle sirene di pifferai magici senza scrupoli, perché tristi siamo perfetti per lo shopping compulsivo, perché soli non sviluppiamo una coscienza collettiva che è quella che fa scatenare la lotta. Il paradosso è una società in teoria iper-connessa dove però siamo soli e non capiamo più chi siamo. 

La TBR estiva la mia TBR per i mesi di luglio e agosto, tengo fuori settembre perché già così mi pare molto ambiziosa - considerando che ad agosto leggo sempre pochino, conta 11 libri. Il classico è Middlemarch, finalmente leggero George Elliot (grave mancanza!). Due saggi, La mia Russia (E. Kostjucenko) un squarcio sulla Russia di oggi da parte di una delle più importanti giornaliste d'inchiesta costretta a vivere all'estero. L'altro è Intersezionalità come teoria critica della società (P. Hill Collins) perché il femminismo intersezionale è il mio femminismo e voglio approfondirne la teoria il più possibile. E poi ci sono tante letture estive che spaziano da Amatissima di Toni Morrison a Christine la macchina infernale di zio Stephen. In mezzo anche Stalingrado perché Vita e Destino è stato uno dei libri che più ho amato degli ultimi anni e quindi prima o poi doveva arrivare il suo momento, so che sarà una lettura complessa, vediamo se mi arenerò anch'io come molti. In vacanza mi porterò via l'ebook che, oltre Midllemarch, mi vedrà leggere Agatha Raisin "Hiss and Hers (M. C. Beaton), perché la Miss Marple dei giorni nostri da sempre gioie e Racconti di demoni russi (A. Tarabbia) che tornare in Russia è cosa buona e giusta, farlo con favole e demoni ancora di più.   

Quali libri vuoi assolutamente leggere prima della fine dell'anno? Oltre Stalingrado di cui ho già parlato sicuramente Carrère con Propizio è avere dove recarsi e poi due libri che ho preso qualche anno fa e che in questo momento mi stanno chiamando moltissimo e sono Un popolo di roccia e vento (G. H. Bonde), Iran della Rivoluzione culturale e di oggi, lo sradicamento (eccolo che torna) che porta disillusione... e Fumo e Cenere (A. Mukherje) un thriller ambientato in India nel '21 che scommetto nascondere molto di più. 


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