#UnMesetraleRighe - Luglio: ai margini

 Il femminismo non è una filosofia, o una teoria, e nemmeno un punto di vista, bensì un movimento politico finalizzato a trasformare il mondo fino a renderlo irriconoscibile.

[...]

Il sesso, dunque, è una cosa culturale che si spaccia per naturale.

(Il diritto al sesso - Srinivasan)


Libri letti

9

M/F

4/4 (1 non binario)

Pagine

4.653

Voto medio

4,56

Euro

79,89 €




Il filo conduttore

Guardando con una visione d’insieme le letture di questo mese trovo che siamo tutte letture di MARGINI, di vite che non prendono quasi mai il centro del palco ma passano sullo sfondo. Vite che però sono la maggior parte dell’umanità, siamo la maggior parte dell’umanità. 

Margini sociali, margini economici, margini di genere o margini geografici. Storie a volte di dolore, altre di rinascita e riscatto. Altre, semplicemente, di vita che scorre senza troppi scossoni. 

Ma sono le vite dell’umanità, vere e intense. Vite che mi hanno insegnato molto. 







Narrativa

Solo due sono i libri di narrativa letti questo mese! Incredibile ma avevo voglia di concentrarmi più su altro. 

Sono partita con grandi aspettative con LA REPUBBLICA DEL DRAGO (secondo capitolo di Poppy War/La Guerra dei papaveri). In realtà ho subito una delusione abbastanza importante perché, se effettivamente alcuni temi sono interessanti, il modo in cui vengono trattati è sbrigativo e a volte troppo facilone. 

Si parla di traumi da eventi traumatici e guerre, violenze sessuali e - soprattutto - colonialismo. Ma tutto senza mai voler entrare troppo nel profondo, un po’ lasciando tutto sullo sfondo, un altro tassello da aggiungere agli altri. Occasione mancata. 


Mi sono poi rifugiata in un terreno che sapevo mi avrebbe accolta con un abbraccio e così è stato, il libro del mese in narrativa è
CUJO di King. Il King tra gli anni ‘70 e ‘80 è decisamente il migliore e questo libro lo conferma. Il racconto dell’umanità della provincia americana, della solitudine e della disgregazione della classe media, gli eccessi capitalistici degli anni ‘80, la voglia di riscatto e la marginalità dall’altro, sono raccontati splendidamente. Cujo è sì il racconto di un cane che si ammala di rabbia e crea panico, ma è soprattutto il racconto dei sentimenti umani e delle fragilità di un sistema che sembrava all’apice ma in realtà aveva già troppe crepe. 


Saggi

5 saggi letti nel mese di luglio. Parto con quello “meno saggio” di tutti, ovvero UN VIAGGIO CHIAMATO VITA di Yoshimoto. Banana esce dalla comfort zone dei romanzi brevi per regalarci uno scorcio sulla sua vita, frammenti di viaggio, vita in Giappone e pensieri sparsi che offrono al lettore uno sguardo unico sulla società giapponese. Yoshimoto non tiene per sé le critiche ad un sistema sociale che non approva, vede troppo frammentato ed eccessivamente individualista. Vede una società che sta inseguendo chimere senza fermarsi ad ammirare il bello, a perdere tempo e vivere le emozioni. 

IL DIRITTO AL SESSO (Srinivasan) è un saggio femminista che ruota attorno al concetto di conseso, piacere, sesso e sex work. Ponendo soprattutto domande, analizzando i problemi da tutti i punti di vista possibili, senza dare giudizi o risposte preconfezionate. Il bello di un saggio che mette dubbi invece di dare risposte. 

SPEZZATE (Doyle) ci porta nelle vite di donne famose butate nel tritacarne e fatte cadere, guardate farsi male con morbosa curiosità, quasi gioia nel vedere una donna cadere nel baratro. Ci sono molti racconti (da Spears a Holiday, da Huston a Wollstonecraft, ecc), molte riflessioni e una conclusione che pare semplice ma arrivarci è difficile: siamo tutt* colpevol*, l’unico modo per spezzare questa spirale è cambiare il nostro modo di vedere la femminilità. 

HIDDEN VALLEY ROAD (Kolker) è un libro che fa male, che non prova neanche per un momento ad addolcire la pillola. Un racconto, giornalistico ma con la profondità del romanzo, di una famiglia americana con 12 figli di cui 6 con malattie nello spettro della schizofrenia. Il racconto più narrativo, dal punto di vista dei vari membri della famiglia, si alterna a capitoli più saggistici sullo stato dell’arte, nel corso del tempo,  della ricerca e la cura della schizofrenia (e le malattie mentali in genere). Per nulla semplice ma molto interessante. 

Il saggio che però ho preferito nel mese è IL LAVORO NON TI AMA (Jaffe), un’analisi di come il mondo del lavoro sia cambiato nel tempo e sempre a sfavore del lavoratore, di come il sistema ci abbia portato a credere che dovevamo amare il nostro lavoro, dargli ogni attimo del nostro tempo e dei nostri sentimenti, investire tanto anche emotivamente, salvo poi rifiutarci. Portarci al burn out, prosciugarci. Il bello del saggio, però, è che racconta momenti di lotta in vari settori e di come, in alcuni casi, si sia arrivati anche a risposte positive e traguardi importanti. Dobbiamo riprenderci l’amore e non sprecarlo per cose futili come il lavoro. 


Classici

Due classici sono quelli letti questo mese: LOLITA (Nabokov) è stato un viaggio difficile ma bellissimo, la penna di Nabokov (non devo dirlo io) è splendida e ha la capacità di rapire il lettore, nonostante scriva cose difficili da mandar giù, non semplici da digerire. Sarò sempre grata a “Leggere Lolita a Teheran” che mi ha dato la spinta di leggere questo capolavoro. 


Il secondo classico, e preferito del mese, fa parte dei #MattoniFrancesi ed è
I MISERABILI (Hugo), ascoltato di audiolibro con la splendida lettura di Moro Silo (già apprezzato nel Conte di Montecristo). A me ha ricordato moltissimo Guerra e Pace, per il respiro, la coralità, gli appunti storici qua e là e l’intrusione dello scrittore nella storia, per spiegare alcuni passaggi, parlare della società (e parlava della Francia di metà ‘800 ma poteva benissimo parlare alla società di oggi). Un grande romanzo/mondo, di cui alcuni passaggi resteranno con me molto a lungo.  


Se la natura si chiama provvidenza, la società deve chiamarsi previdenza. La crescita intellettuale e morale non è meno indispensabile del miglioramento materiale. Sapere è un viatico; pensare è di prima necessità ; e la verità è cibo come il frumento. Una ragione, a digiuno di scienza e di dottrina, dimagra


Il libro preferito del mese

La palma di miglior libro del mese la dò a IL LAVORO NON TI AMA perché mi ha fatto ragionare molto, ne ho parlato in continuazione durante tutta la lettura e oltre, con chiunque avesse la minima voglia di ascoltare (o che tirasse fuori argomenti anche solo minimamente in linea con quelli del romanzo). 

Insomma, è un libro che ha molto assorbito la mia vita e che mi è entrato nella testa parecchio. 



“[...] ma quello che in ultima istanza deciderà del futuro del lavoro è la disponibilità a lottare di noi lavoratori.”


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