Chepstow, storie dal confine

Mi piacciono i posti di confine, mi danno quell’idea di indefinito, di mischiato che amo. Forse perché sento di essere così, indefinita, un insieme di cose che non sempre sembrano combaciare ma che alla fine combinate stanno bene. Nei luoghi di confine si respira un po’ quest’aria. Per esempio a Trieste, si sente che non appartiene a nessun posto in particolare, la sua bellezza deriva da questo essere insieme una cosa e l’altra.
Durante il nostro pellegrinare in Galles (che ormai avrete capito è stato un viaggio che ci ha regalato molte emozioni) siamo stati in un luogo così, ed è stato un luogo che ci ha stupiti ed emozionati. La tappa era segnata per vedere e scoprire la Tintern Abbey ma in realtà è stata l’unica cosa che non abbiamo visto.

Da Newport abbiamo preso il pullman e in circa mezz’ora siamo arrivati a Chepstow, alla piccola fermata dei pullman di questa cittadina, ultimo baluardo gallese. Il pub che ci ha ospitati per la notte è il Coach andHorses Inn, un bellissimo pub storico con qualche stanza al piano superiore. Un’ottima sistemazione. Quando siamo arrivati il tempo non era dei migliori, scrosci d’acqua misti a sole a tratti. Così dopo aver fatto quattro chiacchiere con l’oste e aver scoperto di essere i primi italiani a mettere piede al Coach And Horses Inn (e non era la prima volta che ce lo siamo sentiti dire durante questo viaggio) e aver posato gli zaini in stanza siamo andati alla scoperta del paese e alla ricerca di un posto dove rifocillare il corpo.

Chepstow è un paesino molto carino, si entra nel centro storico attraverso un'antica porta di pietra e da lì inizia la discesa della via principale (High St) e le stradine laterali. Tenete gli occhi per terra… 

Infatti il marciapiede è ricco di indicazioni circa chi fossero i vecchi proprietari dei vari negozi sparsi per la città. Davvero molto interessante!
Continuando a scendere verso il fiume Wye (confine naturale tra Galles e Inghilterra), attraversando la piacevole zona pedonale, arriverete al castello.  Ed è stato proprio il castello a distoglierci dall’idea di andare alla Tintern Abbey (che da qui dista davvero poco).






Entrare nel castello di Chepstow significa immergersi nella storia del confine. Il castello è stato costruito attorno all’anno mille (inizialmente in legno e poi rafforzato nel corso dei secoli) a difesa del confine tra Galles e Inghilterra. Tra alti e bassi ha continuato a funzionare (con ruoli diversi) fino alla fine del ‘600 quando è iniziata la sua rovina. Ora è visitabile e nulla è stato modificato, è semplicemente stato conservato lo stato in cui era. Quindi non aspettatevi sale imbandite, arazzi o altro. 

Qui sono soprattutto le rovine del vecchio castello a fare da padrone. Ma la sua grandezza e importanza non vengono oscurate. I fasti che furono sono percepibili. E poi da qui si godono alcune viste memorabili del confine. È davvero una visita imperdibile. Inoltre nasconde una piccola gemma: il portone di ingresso in legno è il più antico del Galles (e tra i più antichi d’Europa), con i suoi 800 anni!









Costeggiare il fiume significa costeggiare il confine, dall’altra parte l’Inghilterra. La passeggiata lungo offre begli scorci e anche un ottimo pub (di cui ho già parlato qui) e poi attraversando il ponte si può ammirare il Galles dall’Inghilterra e immaginare cosa volesse dire attraversare quel ponte nell’anno mille, cavalieri, conflitti, storia ne è passata tanta da queste parti e la si percepisce in ogni pietra.




Lasciatevi tentare da una sosta a Chepstow, assaporate la sua anima e lasciatevi cullare dalla storia.


Nota a margine: da Londra in treno ci si arriva in circa 2 ore  e mezza cambiando a Newport.




 La stazione di Chepstow vi aspetta 

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