Expo 58

Expo ormai è finito, e un po' di nostalgia la porta anche in chi - come me - l'ha vissuto solo da spettatore e giusto un paio di volte. Immagino quale vorticoso insieme di emozioni stiano provando tutti coloro che, in quella bolla fatta di incontri, culture, profumi, suoni diversi, si siano trovati a lavorare in questi 6 mesi. E in parte Expo 58 risponde a questa mia curiosità. E lo fa molto bene.

Il centro del libro è l'esposizione universale che si è tenuta a Bruxelles nel 1958 e che ci ha lasciato, come segno indelebile l'Atomium che, come Plaza de Espana, la Tour Eiffel e ora l'Albero della Vita, resterà per sempre a ricordare il bello e il brutto dell'esposizione.

E' un giallo, una spy-story ma solo in parte, quasi accidentalmente. E' un racconto divertente ed umoristico, ma non solo. Non si riesce a racchiudere questo libro in poche parole. Merita di essere letto proprio perché non è nessuna cosa in particolare. Il racconto di sei mesi vissuti in una realtà altra, una realtà quasi parallela, che amplifica le cose lasciandosi dietro un velo di nostalgia e molti bei ricordi. Alcuni indelebili.

Equivoci, sotterfugi, amore, passione, umorismo. Insomma il classico romanzo inglese. Molto inglese, che mi ha fatto scoprire questo autore del quale ora dovrò impegnarmi a leggere altri pezzi della bibliografia.

Expo 58 - J. Coe
Ed. Narratori Feltrinelli
P. 288 - Euro 17,00

Consigliato a chi: ha nostalgia di Expo, ama gli intrighi e lo humor inglese. 

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