Il 2014 in lettere (ovvero geografia dei ricordi)
Ho deciso, il post che chiuderà questo anno sul mio blog non sarà il solito post di buoni propositi (che di buone intenzioni è lastricata la via per l'inferno) o di ringraziamenti più o meno melensi alle persone care e amate che in qualche modo hanno resto questo anno unico.
Sarà invece un alfabeto, l'idea me l'ha data Markia di Gate309.com un blog mooolto carino che vi consiglio!
Un alfabeto che segna un po' il punto, di quello che sono ora, di quello che sono stata e sempre mi porterò dietro e quello che mi piacerebbe fare nel 2015.... E allora, buona lettura.
(piccolo disclaimer: non sono riuscita a trovare nulla per le lettere I e O... misteri della mente)
A: Alcalá de Henares. Molte lettere di questo alfabeto
saranno nomi di città, come una geografia dei ricordi. Alcalá è stato il mio
anno spagnolo. La scoperta di me stessa di fronte al mondo, la consapevolezza
di quello che la Spagna era davvero, al di là dei viaggi e degli stereotipi da
turista. Un anno difficile ma bello che mi ha permesso di scoprire molto di me.
B: Berlino. Amata da subito, forse da prima. Mi è entrata
sottopelle e sento/spero che un giorno sarà la MIA città. Ha quello che in una
città cerco, vitalità, tranquillità, facilità di spostamento, nessuna necessità
di avere la macchina, senso di libertà.
C: Cipi. Ma come si fa a descrivere davvero l’Amicizia.
Tanti anni sono passati e tante prove abbiamo dovuto superare, ognuna nella
sua vita, ognuna con i suoi fantasmi e
le sue crisi. Ma sempre una accanto all’altra. Per sempre, anche ora che
diventerai una signora.
D: Donostia. La perla dei Paesi Baschi, meravigliosa città
(un po’ una piccola Parigi con il mare, uno splendido mare) e splendida
gastronomia. Una delle mete del cuore dell’anno che è appena passato, messa qui
a rappresentare tutto il tour dei Paesi Baschi che tanto mi ha dato.
E: Expo. Sto aspettando Expo con grande curiosità e voglia.
Curiosità di vedere, per una volta, la mia città come centro turistico – presa d’assalto
da milioni di turisti incuriositi e, spero, affascinati dalla sua bellezza.
F: Frida. Quest’anno ho scoperto questa donna meravigliosa
(grazie ad un’altra donna meravigliosa) e nella mia vita si è aggiunto un faro.
Una fonte di ispirazione. Donna fortissima, contro la società, contro il
dolore, contro la morte. Contro tutto e tutti Frida. Ha lottato, perso e vinto.
Ha vissuto ogni cosa profondamente, respirando ogni attimo.
G: Galles. Vi ho detto che sarà spesso un alfabeto fatto di
città e luoghi. Passati, presenti o futuri. Ed ecco qui il futuro, il Galles
sarà molto probabilmente il viaggio di quest’estate e la mia curiosità cresce.
H: Haruki Murakami. Viaggi e libri, libri e viaggi. Queste
sono le due cose che davvero mi rappresentano (insieme al cibo e all’amore per
la cucina). E lui è l’ultimo scrittore che ho scoperto, avendo iniziato da poco
ad avvicinarmi al mondo della letteratura contemporanea giapponese.
Meraviglioso.
I:
J: Jardin (ovvero il mio piccolo balcone in fiore). E si, il
mio piccolo balcone mi sta dando grandi soddisfazioni.. vedremo come supererà
il gelo artico di questo inverno che pare arrivato, e cosa sboccerà in
primavera!
K: Kandinskij. Il mio pittore preferito in assoluto. Da
piccola ho sempre girato per musei e mostre con i miei nonni (i miei pigmalioni
in tanti sensi, nel viaggiare e nello scoprire sopra ogni altra). Fin da
allora, davanti ai suoi quadri restavo estasiata. E la passione e l’amore nei
suoi confronti non è mai cambiato.
L: Libri. Quando non posso viaggiare fisicamente lo faccio
con la mente, un libro sempre in borsa se sono in giro e sempre sulla scrivania
dell’ufficio (dato che leggo sempre in pausa pranzo). Per evadere e dedicare
del tempo a me e solo a me.
M: Milano. Milano la mia città, un amore che non finisce mai
(anche con mie infatuazioni ed amori più o meno passeggeri). Casa è sempre casa
e io sono quello che sono anche grazie a lei e ai suoi splendidi cieli e ai
meravigliosi palazzi.
N: Nonni. Si lo so, sono noiosa. Immensamente noiosa e
melensa. Ma cosa ci posso fare? Se devo davvero scrivere un alfabeto che parli
di me è inevitabile che alla lettera N ci siano loro. Unico vero punto fermo
della mia esistenza. Mi hanno insegnato la vita, i suoi valori, mi hanno
insegnato l’importanza del rispetto, dell’amore e della conoscenza. Mi hanno
insegnato cosa sia la famiglia, cosa sia IO stessa.
O :
P: Pavia. Pavia è la città dove ho studiato (e sudato) per 5
anni (in realtà 4 – vedi punto 1). Crocevia di amore e odio, sentimenti
contrastanti. Per nulla semplice dire con quale stato d’animo mi ci riaffacci
ogni volta (e capita, visto che vi si è trasferito mio padre).C’è il ricordo
della nascita di una grande amicizia e le lacrime versate per esami andati
male. Stress da studio e momenti spensierati. Tutto è racchiuso la dentro e
ogni volta che torno è un viaggio nella memoria.
Q: Quaderno. Si il mio buon proposito, l’unico vero di quest’anno,
è di scrivere un diario, un piccolo “quaderno di bordo”, pensieri – emozioni –
idee buttate giù su carta, alla vecchia maniera
R: Rosa. Sempre al mio fianco.
S: Sorella. Non ne ho di sangue, come ho già detto. Ma ne ho
una d’anima. E come faccio a farvi capire cosa è una sorella d’anima? Troppo
complicato. È solo che è una persona affianco a me , in ogni passo della vita
che faccio. Una delle pochissime persone (si contano sulle dita di una mano)
che sanno TUTTO di me, anche gli angoli più bui. E nella lontananza ci siamo
avvicinate ancora di più. Sempre di più. Per sempre.
T: Testimone. Questo sarà il mio ruolo nel 2015. E lo farò
con immenso orgoglio.
U: Ubbidirsi. Si devo imparare ad ascoltarmi ed ubbidirmi.
Sono sempre stata diligente e brava ad ubbidire ai genitori e ai nonni, una
brava bambina come si usa dire, ora è anche il tempo di ubbidire a me stessa.
Con la stessa diligenza.
V: Viaggiare. Che per me ha lo stesso significato di
RESPIRARE. È qualcosa che è necessario al mio essere, come lo sono il cuore, l’aria, il sangue. Ho
sempre avuto bisogno di movimento, troppo tempo ferma in un posto mi ammattisce.
Ho sete di scoperta, conoscenza, movimento. So chi mi ha passato questi geni e
mai ringrazierò abbastanza per questo. Certo, fossi più sedentaria, meno
curiosa, sarei certo estremamente più ricca economicamente ma decisamente
Y: Yoshimoto. Ve l’ho detto, ho iniziato da poco il viaggio
dentro la letteratura giapponese e la porta d’ingresso è stata lei. Un mondo a
parte e me stessa dentro molte pagine.
Z: Zurigo. La porta d’ingresso al 2015. Sarà qui che daremo
inizio alle danze dei viaggi (e della vita) del 2015. Tra enogastronomia e
fuochi d’artificio!
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