Kitchen
Il libro è avvolto in un’atmosfera surreale.
Sprazzi di vite sospese. Dolore che si mischia all’andare
avanti, inesorabile. A quella sensazione, purtroppo da tutti provata, che il
mondo finisca quando perdiamo una persona cara ma, allo stesso tempo, la
consapevolezza che domani apriremo gli occhi comunque. Mangeremo, cammineremo,
lavoreremo e.. rideremo. Di nuovo.
"Nel flusso indefinito
del tempo e degli stati d’animo gran parte della storia è incisa nei sensi."
Primo libro di Banana Yoshimoto, Kitchen affronta il tema
della perdita, dell’abbandono e del riuscire ad andare avanti nonostante tutto.
È la normalità nell’affrontare il dolore che rende il libro
surreale, nonostante sia una cosa assolutamente naturale, che tutti abbiamo
provato.
I personaggi sembrano sospesi in una bolla. Come lo è la testa,
mentre si deve affrontare una perdita profonda e continuare con la propria
vita. Ci si sente sospesi, a volte si fatica a respirare, ma si va avanti. A
volte ci si trascina fino al fondo. Altre si risale, lentamente, fino a
rivedere la luce.
Il libro è diviso di due parti (Kitchen e Plenilunio/Kitchen
2) più una, Moonlight Shadow, tesi di laurea della Yoshimoto. Struggente
racconto sul modo di affrontare una perdita improvvisa di due ragazzi.
Banana Yoshimoto racconta il dolore come pochi altri, ha la
capacità di entrare nelle viscere dei sentimenti e far uscire parole di miele
per descrivere le perdite più atroci. Nella consapevolezza che la vita scorre e
sta a noi imparare a viverla, anche quando dentro fa male. Ed affrontando il
dolore i protagonisti crescono e conquistano il loro posto nel mondo, il loro
essere.
È lei stessa a raccontarci la sua narrativa nel postscriptum “ Ci sono tanti amici, persone che conosco che vanno
sempre più avanti, lottando con la vita ogni giorno come sanno, con impeto o
con dolcezza”.
"Comincia un altro giorno di realtà. Si ricomincia,
come sempre."
Ed. Universale Economica Feltrinelli
P. 133 - € 7,00
Consigliato a chi: Affronta un dolore, si sente sopraffatto
dalla vita. Adolescenti in cerca di se stessi, adulti a pezzi.
Ma dai... apro il tuo blog e cosa trovo?
RispondiEliminaUno degli ultimi libri letti! :)
Io sono una fan di Banana Yoshimoto, anche se ammetto che di Kitchen ho apprezzato le sfumature.
Uno dei miei preferiti è Tsugumi :)
Grazie Manuela per il commento, fa sempre piacere!
RispondiEliminaIo ho appena iniziato a leggerla, sono partita dalla fine con Moshi Moshi e ora ho "ricominciato"... Affronta temi a me molto cari e mi prende davvero tanto.