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Visualizzazione dei post da maggio, 2011

Il vento è cambiato

Oggi a Milano si respira aria nuova. Ieri sera in Duomo l’atmosfera era bellissima, gioia, senso di liberazione, rivincita. Come se le tante brutture viste in questi anni di governo Morattiano (e berlusconiano) fossero già un lontano ricordo. C’è molta attesa sul nuovo Primo Cittadino. Il programma è ambizioso e dovrà essere bravo a scegliersi la squadra per portarlo a termine. Quello di cui Milano aveva bisogno era una nuova speranza, una luce. Milano voleva tornare ad essere capitale morale di questo Paese, tornare ad essere una città europea che accoglie invece di rigettare, una moderna metropoli che si occupa del suo verde e dei polmoni dei suoi abitanti. Una città FIERA del suo EXPO, coinvolta nei suoi preparativi. Una città che vorrebbe vedere molti meno grattacieli e molte più aree per il ritrovo, aree sociali, come piazze, zone verdi, aree pedonali, luci accese anche la notte. Insomma, una Milano finalmente EUROPEA in tutti i sensi. Quello che ha offerto Pisapia è questo, ora ...

Distacco

Leggendo le opinioni sul movimento che sta invadendo la Spagna (e l'Europa) continuo a vedere sempre le stesse travi negli occhi presenti nei politici che si rifiutano di ascoltare i cittadini e fanno come gli pare.. C'è chi dice che è noioso perché non c'è violenza!!!!!!!!!!!!!! ("La protesta a pleno Sol - El Pais, pag. 17 - 20/05/2011) Ma vi rendete conto?? Ormai si inneggia alla violenza, come se prendersi a sberle fra manifestanti precari, disoccupati, studenti e poliziotti sotto pagati potesse far salire di grado la protesta e servisse per far sentire le proposte. Si inneggia alla violenza perché si ha paura di una massa enorme di gente pensante, che ha saputo organizzarsi, che fa delle proposte concrete. Non si sa come fronteggiarla. E non si sa come fare perché non lo si è mai fatto (o si è smesso di farlo non appena si ha messo piede nei palazzi del potere). L'idea di una democrazia che viene dal basso, di proposte che vengono DAVVERO dai cittadini, è inc...

Democrazia Reale Ora...

E' diversi giorni che leggo della rivoluzione pacifica in Spagna... Quella che i giornali definiscono (come spesso accade in questo paese) 15-M (ossia 15 de Mayo, primo giorno di manifestazioni). Tutto è cominciato grazie a una manifestazione organizzata tramite internet, blog, twitter, facebook, da alcuni ragazzi. Si è trasformata in qualcosa di grande. Come se il fatto di sapere che non si è gli unici a essere INDIGNATI, a essere STUFI di un certo modo di fare politica e a non sentirsi pienamente rappresentati e soprattutto ASCOLTATI dai politici, abbia dato forza alla gente. Così è nata la grande manifestazione a Madrid che è finita a Puerta del Sol (piazza super centrale di Madrid, tanto da essere definita il CENTRO DELLA SPAGNA) dove è iniziato l'ACCAMPAMENTO. I ragazzi hanno dormito lì, organizzandosi in comitati (alimentazione, infrastrutture, comunicazione, aiuto legale, etc..), dal mattino alla sera passanti, abitanti della zona, cittadini di Madrid di qualsiasi età, i...

IL MOVIMENTO 15-M ALIMENTA SOL (17/05/2011)

IL MOVIMENTO 15-M ALIMENTA SOL (17/05/2011) – Questa è la traduzione della prima parte di quest’articolo, che prosegue più o meno raccontando le piazze, di gente organizzata, arrabbiata che manifesta pacificamente la sua indignazione. Più di 300 giovani rimangono questa mattina nella Puerta del Sol, diventata da domenica l’epicentro della protesta sociale contro il sistema. La moltitudine di gente accampata ieri notte ha iniziato ad organizzarsi per la giornata fin dalle prime ore della mattina, sotto l’occhio vigile della polizia che non interviene (al contrario di ciò che ha fatto domenica). Ieri notte, circa 4.000 persone, secondo le autorità, sono le persone che hanno risposto alla chiamata arrivata dalle reti sociali per riunirsi alle venti nella piazza centrale. L’idea è mantenere l’accampamento almeno fino a domenica con una grande mobilitazione venerdì e sabato. Dormono poche ore, dividono caffè nei termos e si salutano quando la mattina c’è chi va a lavorare o all’unive...