Non mi sono mai piaciuti i critici letterari che cercano di spiegarti le poesie. La poesia, come un quadro, è una visione personale del poeta, in quel preciso momento in cui la scrive. E il poeta decide di donarla al pubblico, che la fa propria e dentro – come in quadro – ci sente emozioni proprie. Dettate anche dal momento specifico (storico e personale) in cui viene letta. Per questo fare una critica a una poesia e cercare di spiegarne il significato non è semplice. E, a mio parere, neanche giusto. Mi sono piaciute – tuttavia – in questa edizione di Urlo & Kaddish, le due introduzioni. La prima, di Furio Colombo , in cui viene raccontato Ginsberg al lettore (e quello che Colombo vede in lui, un Profeta). La seconda è affidata al traduttore , lavoro arduo con la poesia in genere (immagino anche di più con questo tipo di poesia). Interessante per il punto di vista, ci spiega brevemente il periodo in cui la poesia – storicamente – si inserisce e le sue emozioni, cambiat...
Beh...mettendomi nei panni dello scienziato, mi rendo conto che fare esperimenti su animali è necessario, prima di iniziare la sperimentazione umana. Simulazioni computerizzate colture in vitro non sono sufficienti a far emergere tutte le casistiche. E fndamentalmente questa legge si limita a legittimare ciò che vieto già fatto in modo sistematico (e probabilmente illegale). Quindi non mi sembra strano. Da un punto di vista umano, la cosa fa storcere il naso, chiaramente. Far soffrire gli animali è crudele. Però anche lì, quando stai male e apri l'armedietto delle medicine, su qualcuno sono state testate...Io sinceramente non mi sento di far pendere il piatto della bilancia dall'una o dall'altra parte. Ma questa è solo la mia opinione.
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