L'osteria volante

Da cosa nasce cosa, e da libro nasce libro. Leggendo Isole, incontri e pub (sopratutto pub) mi sono più volte trovata davanti ad alcune citazioni tratte da "L'Osteria Volante" e il libro mi ha incuriosita.

Chesterton, l'autore, scrive nel 1915 di un mondo 100 anni avanti (quindi ambientato oggi).
In questo futuro il Regno Unito (e l'occidente in generale) ha stretto un'alleanza con la Turchia ritenendo l'Islam migliore del Cristianesimo al fine di esercitare al meglio il controllo sulla popolazione.
In questo scenario incontriamo il Capito Dalroy, un irlandese sanguigno, decide di alimentare la rivoluzione portando in giro l'insegna del vecchio pub "l'osteria volante", insieme al proprietario Humphrey Pump.
Anche se non sarà solo la messa al bando degli alcolici ad animare il cuore di Dalroy....

Una serie di conseguenze paradossali, ingiustizie palesi, personaggi ai limiti della farsa animano questo romanzo che è a tratti divertentissimo e a tratti cupo. Nel tutto si inseriscono anche alcune poesie e canzoni, in pieno spirito britannico.

Riuscirà il capitano a salvare la birra?

"Ho l'idea che l'acqua mi incominci a piacere - disse il più alto dei due - E pensare che la consideravo una bevanda pericolosa. In teoria bisogna darla solamente alle persone svenute: e in questi casi fa molto meglio dell'acquavite. E poi sarebbe un vero peccato sprecare l'acquavite per delle persone svenute. 
Ma adesso non sono più assolutista come una volta, e permetterei alla gente di bere acqua anche senza l'ordine del medico. Era la moralità troppo severa della gioventù, la mia innocenza, la mia bontà. Credo che se avessi bevuto dell'acqua  una volta sola, ne avrei presa l'abitudine."


L'Osteria Volante - G. K. Chesterton
Ed. Tascabili Bompiani - P. 319
€ 9,00

Consigliato a chi: per chi apprezza i romanzi di avventura e la filosofia. Oltre alla commedia (con chiaro humor inglese). 

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