Le città al risveglio

Amo il momento in cui una città si risveglia, quell’attimo che di gente sulle strade ce n’è poca, in cui si sentono i rumori di chi la città la tira a lucido, di chi scarica, tazzine, piattini.. e l’odore delle brioche, del pane e del caffè. Quel momento in cui sei tu e lei e ti parla. Si racconta per quello che è, senza l’artificio della gente, dei tanti turisti, dei nervosismi da giornata lavorativa.
Donostia

Amo quei momenti e in viaggio cerco sempre di godermeli. Il mio compagno di viaggio è un dormiglione, lui ama la notte, il momento in cui il sole cala e la città acquista un che di magico e di sogno. Così spesse volte mi ritrovo nelle mattine, sola a passeggio per la città. E mi piace un sacco e non lo cambierei con niente. 

Mi piace perché torno ogni volta in contatto con me, e riesco a capire meglio il posto dove sono. Giro e vedo piazze che poi, col passare delle ore, si trasformano. Come a San Sebastián – che fino alle undici passate in Plaza de la Constitución non ci sono tavolini (e neanche tanta gente) e si può apprezzare la bellezza di quella piazza e la sua tranquillità.
Donostia

O come a Pamplona, camminare lungo le mura tu e i runners mattinieri, apprezzando la tranquillità di quel luogo, senza dover fare slalom tra i turisti che cercano lo scatto migliore.
Pamplona

O quando una volta a Malaga, erano le otto di una fine luglio, ci ho messo un po’ a trovare un bar aperto, e intanto godevo di quel passeggiare (anche se lo stomaco reclamava a gran voce!).

Quei momenti sono i miei preferiti, quelli in cui abbraccio il luogo in cui sono e ne apprezzo ogni centimetro. Come diceva Casanova “una bella donna è mille volte più attraente quando esce dalle braccia di Morfeo che dopo un’accurata toilette”, ed è così anche per le città. Mi ricordo, per rimanere a quest’estate, di Bilbao. L’ho incontrata in un mezzogiorno soleggiato mentre si stava vestendo a festa. E da quel momento, fino alla mattina dopo, l’ho vista agghindata – bellissima – per la grande festa. Poi ti svegli, insieme a lei, passeggi per le sue strade quasi vuote, fai colazione con gli spazzini, cammini per strade bagnate di sapone e la vedi nuda, nella sua purezza e integrità. Vedi Bilbao al di là della festa, al di là del gioco e della toiletta. E la trovi meravigliosa, viva anche nel primo risveglio.
 
Bilbo
D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda
I. Calvino – Le città invisibili

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Me gusta el despertarse de una ciudad, aquel momento cuando hay poca gente en las calles y los ruidos de la ciudad que se limpia, de los que decargan, tazas, platillos… olor de bollos, pan y del café. En este momento sois tú y ella, y te habla. Se cuenta lo que es, sin los artificios de la gente, de los turistas y de los nervios de una jornada laboral.

Esto son los momentos que quiero mucho y que busco siempre en mis viale. A mi pareja le gusta el sueño, la noche, el tiempo en que el sol baja y la ciudad se transforma en algo magíco. Así que muchas veces soy yo, sola, en las mañanas, andando por la ciudad. Y me gusta así, y no quierria cambiarlo por nada. 

Me gusta porque consigo cada vez entrar en contacto conmigo y entender el sitio donde son. Andando por la ciudad puedo ver plazas que en horas diferentes son distintas… como a Donostia, en la Plaza de la Constitución, que hasta el mediodia no hay mesas en la terrazas de los bares (y tampoco gente) así que uno puede disfrutar de toda su belleza y tranquilidad.

O, por ejemplo, en Pamplona, en las murallas tú y los runners (madrugadores), apreciando la tranquilidad sin tener que hacer slalom entre los turistas que buscan la mejor fotografía.
O bien en Málaga, a las ocho de la mañana de un final de julio, me llevó un rato encontrar un café abierto, disfrutando del paseo (aunque mi estómago pidió consuelo).

Estos son mis momentos favoritos, en los que abrazo el lugar donde soy y puedo aprezar cada centrímetro. Como decía Casanova “una mujer bonita es mil veces más bonita cuando se levanta que después de una toilette cuidadosa”, y es así también para las ciudades. Me acuerdo – permaneciendo en el viaje de este verano – de Bilbo. Llegamos en Bilbao en un mediodia con muchos sol, y la ciudad se estaba poniendo de fiesta. Desde este momento, hasta la mañana siguiente, siempre la ví – super bonita – de fiesta. Pero por la mañana, me desperté con ella, andando por las calles vacías, desayunando con los barredores, andando por las calles mojada de jabón y la ví desnuda, en su pureza y integridad. He podido ver, en este momento,  Bilbao sin la fiesta, antes del juego y de la toiletta. Y me encantó, preciosa y viva aunque al madrugar.



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